Divino, paradisiaco, celestiale...è sull'isola di Salina, a largo delle coste siciliane che questo prezioso bocciolo viene raccolto a mano tra maggio ed agosto e lavorato secondo una secolare tradizione. Chiamato appunto "orchidea del Mediterraneo" rappresenta oggi un presidio Slow Food.
I raccoglitori iniziano prestissimo, verso le 5 del mattino, per evitare il solleone. I capperi sono stesi ad asciugare su teli di juta, al fresco, per impedire loro di sbocciare. Dopo qualche ora si procede alla salatura, alternando uno strato di capperi a uno strato di sale marino grosso. Nei quattro, cinque giorni seguenti i capperi devono essere "curati", cioè travasati da una "tinedda" all'altra, per evitare che l'azione combinata di sale e calore, dovuto alle fermentazioni, li rovini. Dopo circa un mese sono pronti per il consumo.
Il cappero di Salina si caratterizza per compattezza, profumo e uniformità.